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E’ possibile inviare domande, quesiti medici, richiedere spiegazioni anche di tipo personale inviando alla email: franco.fraioli@hcir.it
NODULO TIROIDEO
Scrivo da Paola (CS) e sono una signora di anni 47 e nel 1999 mi è stato diagnosticato un nodulo tiroideo ipodenso (lobo dx di mm 7). Un successivo controllo effettuato il 5/7/2000 il suddetto nodulo è aumentato ed, attualmente, è di mm 11. Le faccio presente che le analisi specifiche sono nella norma e che mi è stato consigliato di non effettuare cure. Spesso avverto dei disturbi tipo: perdita di equilibrio e giramenti di testa con sensi di svenimento, aumento del battito cardiaco. Vorrei sapere, cortesemente, se è necessario effettuare ulteriori controlli con delle cure specifiche.
La ringrazio della cortese attenzione.
Distinti saluti
Gent.ma Sig.ra,
in presenza di un nodulo tiroideo è necessario valutarne la natura e la funzionalità.
La ecografia, i dosaggi ornomali e l'agoaspirato sono utili per questo.
Una volta chiarito bene questo, se si tratta di un nodulo benigno con funzione tiroidea normale, di solito non provoca gravi disturbi e si può valutare se curarlo o se limitarsi a controllarlo nel tempo.
Cordiali saluti
IPOSURRENALISMO
Buongiorno, ho 34 anni e soffro di iposurrenalismo da quando ne avevo 18. Mi sono curata per un periodo con il cortisone, poi a causa delle conseguenze ho optato per una soluzione omeopatica. Oggi sto ancora male. Soffro di astenia e a volte non mi sento piu' le gambe. In questi casi sono costretta a sdraiarmi perche' non riesco a stare in piedi. Esiste una cura che possa aiutarmi? Grazie.
Cordialmente
Diana
Gent.ma Sig.ra,
la terapia dell'ipocorticosurrenalismo si basa sulla assunzione dall'esterno di cortisonici in dosi appropriate.
Essendo una terapia a carattere sostitutivo, tale terapia non è di solito associata ad effetti collaterali particolari.
Si tratterà di identificare il tipo e la dose di cortisonico più adatta per lei
Cordiali saluti
TUMORE TIROIDEO
Caro Dottore ho 37 anni e sono stata operata nel giugno 1994 di tiroidectomia per un tumore papillare.
Dopo l'intervento e la scintigrafia di controllo mi sono stati riscontrati 5 focolai metastatici a livello polmonare,trattata con terapia Radiometabolica per 3 volte com 300 mCi di iodio i focolai sono scomparsi.
Da circa 3 anni ho gia' effettuato 2 Total Body scintigrafici con esito negativo.
I miei quesiti sono i seguenti:
1) Vorrei sapere per quanto tempo dovro' effettuare questi controlli
2) Se lo iodio assunto puo' recare danno alla mia salute.
3) Essendo madre di 2 gemelli se posso avere un altra gravidanza.
4) Quanti anni devono passare per ritenermi fuori dalla malattia.
Con affetto Grazie.
Gentile Signora,
1. I carcinomi differenziati della tiroide (tra questi il carcinoma papillare è il più comune) sono tumori a lentissima crescita. Anche a distanza di molti anni possono ripresentarsi. Perciò i centri che si occupano di queste patologie eseguono controlli nell’arco di tutta la vita del paziente
2. Dalle sua lettera sembrerebbe che Lei abbia ricevuto 300 mCi ripetuti tre volte. In questo caso avrebbe ricevuto la dose cumulativa di 900 mCi che è piuttosto alta. Ritengo invece più probabile che i 300 mCi siano la dose cumulativa che le è stata somministrata. Questa dose non è particolarmente elevata e non dovrebbe avere alcuna conseguenza sulla sua salute
3. Nel caso la terapia con radioiodio sia definitivamente terminata e l’ultima somministrazione di radioiodio risalga ad almeno 6 mesi fa, lei potrà avere una nuova gravidanza
4. La risposta alla sua ultima domanda è contenuta nella mia prima risposta. Non esiste un numero di anni oltre il quale si possa dichiarare la guarigione della malattia.
5. Aggiungo una buona notizia. Introdotto a fine ’98 negli USA, il TSH ricombinante è un nuovo farmaco che consente di eseguire scintigrafia totale corporea a misurazione della Tireoglobulina evitando la sospensione del trattamento con tiroxina. Perciò i controlli che Lei dovrà eseguire nei prossimi anni saranno molto più semplici e agevoli. Purtroppo il farmaco non è ancora registrato in Italia e solo pochi centri, tra cui il nostro, sono in grado di somministrarlo.
6. Tra i controlli da eseguire sistematicamente non va dimenticata l’ecografia del collo. Nella nostre mani è risultata la metodica più efficace (molto più efficace di scintigrafia e misurazione della Tireoglobulina nel sangue) nell’individuare precocemente eventuali ricadute della malattia tumorale o piccole metastasi linfonodali nel collo.
Con i migliori auguri, La saluto cordialmente.
MORBO DI ADDISON
Ad una mia parente di 33 anni, affetta da 23 anni da diabete mellito insulinodipendente di tipo 1,perfettamente compensato, a seguito di analisi del sangue effettuate per addivenire alla causa di una costante insufficenza respiratoria (bronco spasmo) è stata diagnosticata affetta da "Morbo di Addison". Da circa tre anni, periodo in cui gli è stato diagnosticato il suddetto morbo, i valori di ACTH nel sangue sono in costante aumento, mentre del cortisone in costante diminuizione. Attualemnte i valori sono i seguenti: ACTH 1336 -
derivante dal morbo e cioè: pelle scura e collassi cardio circolatori.
I medici interpellati non riescono a spiegarsi come la paziente sia ancora in vita e non presenti alcuna complicanza. Unica terapia consigliatele è quella di una compressa di cortisone al giorno.
Sarebbe gradito un suo parere in merito, nonchè l'indicazione di un centro specializzato in questa malattia (anche fuori dall'Italia) o eventuali siti Internet ove viene trattato questo problema.
Distinti saluti.
Gent.mo Signore,
1) Il quadro che Lei descrive è probabilmente quello di una "sindrome multiendocrina autoimmune". In questa sindrome, più di una ghiandola endocrina (nel caso descritto: pancreas endocrino=diabete tipo 1, più ghiandola surrenale=m. di Addison) è attaccata da autoanticorpi che ne riducono la funzione. Spesso si associa anche una tiroidite autoimmune, con gradi variabili di ipotiroidismo (funzionamento ridotto della tiroide). Consiglio pertanto, se non è stato fatto, di controllare TSH, ormoni tiroidei, anticorpi anti-
2) La terapia è quella specifica, sostitutiva, per ciascun deficit ormonale che la paziente presenta. Nel caso descritto sono in atto terapia insulinica (compenso del deficit del pancreas endocrino) e terapia cortisonica (compenso del deficit surrenalico).
3) Se le terapie ormonali sostitutive sono appropriate, la vita dei pazienti è normale. Non ritengo perciò sorprendente che la paziente stia bene.
4) Nel m. di Addison può essere opportuno associare al cosiddetto "cortisone" (di solito si usa il Cortone acetato, ma sono utilizzati anche altri preparati), il fluoroidrocortisone, indicato in quei pazienti che hanno la pressione particolarmente bassa. Il farmaco (Florinef) non è in commercio in Italia, per cui non sempre viene prescritto.
5) I livelli di ACTH non sono mai completamente normalizzati dalla terapia sostitutiva con cortisonici. Di regola rimangono alti in quasi tutti i pazienti con Addison. Tuttavia una eccessiva elevazione dei livelli di ACTH potrebbe indicare che la terapia sostitutiva non è del tutto adeguata. Un parametro molto efficace per verificare l'adeguatezza della terapia sostitutiva è la misurazione della renina (PRA). Anche il potassio plasmatico non dovrebbe superare i limiti alti della norma.
La misurazione del cortisolo nel sangue, invece, non ha molto valore per decidere le dosi della terapia sostitutiva con cortisonici. Per definizione, il cortisolo è basso in tutti i pazienti Addisoniani.
6) La gestione del M. di Addison è relativamente semplice per ogni centro di endocrinologia che abbia una certa esperienza clinica. Pertanto è sufficiente che Lei si appoggi ad un centro che possegga queste caratteristiche. Ve ne sono diversi in Italia.
7) Nel link allegato, appartenente alla NIDDK, organo governativo USA, troverà molte altre risposte alle Sue domande.
http://www.niddk.nih.gov/health/endo/pubs/addison/addison.htm
La saluto cordialmente.